Laboratorio di Automotive Design

Gruppo di Ricerca
Francesco Frendo
Francesco Bucchi
Andrea Chiocca
Michele Sgamma
Collaborazioni esterne
Piaggio & C. spa
Rheinmetall Automotive
Magna International
Dana Incorporated
DR Ferroviaria
Smart Materials Lab – University of Toledo

All’interno del Laboratorio Automotive Mechanics sono sviluppati banchi prova sperimentali ideati, di volta in volta, per specifiche applicazioni. I banchi sono spesso realizzati al fine di validare modelli numerici e sperimentali sviluppati dal gruppo di ricerca, oltre che per valutare l’efficienza e l’impatto ambientale dei dispositivi.

La dotazione hardware del laboratorio prevede motori elettrici brushless e asincroni, con potenza fino a 4 kW, trasduttori di forza, coppia, velocità angolare (encoder), velocità lineare (LVDT), sensori di prossimità ad alta risoluzione.

Simulatore di guida

Il modello di veicolo è sviluppato e aggiornato dal gruppo di ricerca, la pedaliera è sensorizzata e il volante è attuato mediante un motore brushless, al fine di riprodurre il reale momento di sterzatura.
Il simulatore di guida può essere utilizzato per simulazioni hardware-in-the-loop, interazione uomo-macchina-ambiente (HMI), simulazione infrastrutture stradali intelligenti e veicoli interconnessi.

Dispositivi automotive con materiali intelligenti

Sono presenti banchi per la validazione del comportamento meccanico di frizioni a fluidi magnetoreologici (MR) e attuatori passivi con materiali a memoria di forma (shape memory alloys), attuabili mediante l’uso di energie rinnovabili (ad es. solare).

Banco trasmissioni a cinghia

Il banco utilizza un motore brushless e un motore asincrono per attuare e frenare un sistema cinghia-puleggia. Mediante la tecnica della Digital Image Correlation (DIC) si misura la deformazione della cinghia per validare modelli numerici sviluppati dal gruppo di ricerca, al fine di migliorare l’efficienza del sistema.

Banchi freno e misura particolato

I banchi utilizzano motori brushless e asincroni per attuare elementi che lavorano per attrito (ad es. freni a disco o pattini di scorrimento). Si valuta la rumorosità dei sistemi mediante l’analisi dei modi propri delle strutture, calcolati numericamente e validati sperimentalmente, oltre che, in collaborazione con i gruppi di ricerca di ingegneria chimica, l’emissione di particolato dovuta all’usura delle superfic