Svilupperà packaging sostenibili e antimicrobici per frutti deperibili basati su materiali provenienti dai residui delle stesse piante
Incarti biodegradabili circolari per cibi deperibili, provenienti da biopolimeri e molecole ricavati dagli scarti agricoli della frutta. Questo è l’obiettivo del progetto europeo PLAMINPACK (PLAnt-based antiMIcrobial aNd circular PACKaging for plant products), coordinato dall’Università di Pisa, che ha preso il via questo ottobre.
“Nel moderno sistema agricolo - spiega Maria Beatrice Coltelli, docente di Scienza e Tecnologia dei Materiali al DICI e coordinatrice di PLAMINPACK - circa il 20-25% della frutta prodotta viene persa nei vari passaggi della catena di produzione.
Inoltre, è necessario fornire alle aziende agricole strumenti per valorizzare i propri scarti agricoli e contribuire a contrastare l’inquinamento.
L'obiettivo del progetto PLAMINPACK è lo sviluppo di materiali di imballaggio antimicrobici per alimenti deperibili basati su biopolimeri e molecole di origine vegetale. Sono stati selezionati tre frutti mediterranei deperibili rappresentativi per testare i diversi imballaggi: mandarino per la rete, datteri e fragola per pellicola e vassoio.
I nuovi imballaggi verranno inseriti nella gestione circolare di un'azienda agricola, in modo che tutti gli scarti di biomassa possano venire riutilizzati per generare nuovamente cibo, imballaggi o mangimi.
L'imballaggio sarà testato in termini di proprietà antimicrobiche, conservabilità e biodegradabilità. Inoltre, tramite trattamenti al plasma e trattamenti liquidi applicati sui frutti cercheremo di migliorare la conservazione degli alimenti, evitando la perdita di cibo.
Con questo obiettivo saranno sviluppati due tipi di strumenti digitali: un database per collegare gli scarti vegetali con la qualità e la quantità di estratti, e un "gemellaggio digitale” applicato all’ imballaggio e alla maturazione della frutta”.
Il gruppo dell’Università di Pisa che lavorerà al progetto è formato dal team di ingegneria chimica e dei materiali del DICI (Maria Beatrice Coltelli, Vito Gigante, Laura Aliotta e Andrea Lazzeri) e del gruppo di composti attivi di chimica agraria del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari ed agro-ambientali (Antonella Castagna).
Il consorzio europeo di PLAMINPACK è composto, oltre che dall’Università di Pisa, dall’Università Cady Ayyad (Marocco), Next Technology Tecnotessile (Italia), Università degli studi della Basilicata (Italia), AgroParisTech (Francia), UNiversità di Sfax (Tunisia), Università di Ioannina (Grecia), Università Albstadt-Sigmaringen (Germania), Università Hohenheim (Germania).
Lo scorso 23 ottobre il progetto è stato presentato al Parternship for Reasearch and Innovation in the Mediterranean Area (PRIMA) day a Barcelona, un evento finalizzato a creare un network fra i coordinatori di diversi progetti di grande impatto per l’area del Mediterraneo.