Scomparso nel 2021, è stato preside della Facoltà di Ingegneria. Durante l’evento è stato anche conferito un premio di laurea alla sua memoria
L’edificio F della Scuola di Ingegneria è stato intitolato ad Emilio Vitale, figura di spicco all’interno dell’Università di Pisa e non solo, spentosi per le conseguenze di un grave incidente il 1° gennaio 2021. Classe 1954 e ingegnere meccanico, è stato direttore del Dipartimento di Ingegneria meccanica, nucleare e della produzione dal novembre 2000 all’ottobre 2002 e dal novembre 2002 al dicembre 2009 è stato, per due mandati, preside della Facoltà di Ingegneria. Nel corso della sua carriera ha ricoperto anche la carica di prorettore per la Ricerca applicata dell’Università di Pisa.
Un momento della cerimonia
I contributi di Vitale sono rilevantissimi a livello accademico e di ricerca, nel campo prima di un programma sperimentale finalizzato alla previsione del rischio di frattura in reattori nucleari di tipo pressurizzato, e poi con la ricerca in campo automobilistico e della mobilità sostenibile, collaborando con le maggiori aziende del settore. L’università di Pisa lo ha insignito nel 2010 dell’Ordine del Cherubino.
Alla cerimonia hanno portato i loro saluti il rettore dell’Università di Pisa Paolo Mancarella, il presidente della Scuola di Ingegneria Alberto Landi, la direttrice del Dipartimento di Ingegneria civile e industriale Maria Vittoria Salvetti, Enrico Manfredi, già docente presso l’Università di Pisa, il professor Leonardo Bertini del Dipartimento di Ingegneria civile e industriale e il presidente dell’associazione Movet Giuseppe Pozzana.
La scopertura della targa con il rettore Paolo Mancarella e Maria Teresa Vitale, moglie del professore
“Con Emilio Vitale l’Università di Pisa ha perso una delle sue menti più brillanti – ha dichiarato il Rettore, Paolo Mancarella – Intitolargli oggi questo Polo è, per la nostra comunità, un grande segno di riconoscimento e di rispetto per il contributo che egli ha dato alla nostra Università, alla nostra società e alla crescita dei nostri giovani. È anche grazie a persone come lui, d’altronde, se oggi l’Ateneo pisano è tra i più importanti al mondo; un posto dove è bello studiare, imparare, crescere. Spero, in questo modo, che il suo nome possa continuare ad essere di ispirazione per tutte le ragazze e i ragazzi che qui verranno a studiare”.
“Emilio Vitale è stato uno scienziato e un ingegnere di altissima levatura – aggiunge Leonardo Bertini, docente di Progettazione meccanica e costruzione di macchine presso il Dipartimento di Ingegneria civile e industriale – dotato della non comune capacità di anticipare gli eventi e gli sviluppi del mondo scientifico e industriale. Oltre a questo, era una persona di spiccata umanità e di saldi principi morali, con cui mi onoro di avere a lungo collaborato e che ricordo oggi con grande affetto e altrettanto grande rammarico per la scomparsa troppo precoce di una figura difficilmente sostituibile”.
Da sinistra: il professor Francesco Frendo, la professoressa Maria Vittoria Salvetti, il professor Enrico Manfredi, Stefano Vitale, figlio del professore, il rettore Paolo Mancarella, Maria Teresa Vitale, moglie del professore, il professor Alberto Landi
Durante la cerimonia di commemorazione è stato conferito il premio di laurea “Emilio Vitale” per la migliore tesi magistrale in Ingegneria meccanica o Ingegneria dei veicoli, patrocinata dal Centro d’iniziativa per i Motori, VEicoli e Tecnologie (MOVET). Lo studente premiato, Guido Malloggi, ha conseguito la laurea magistrale in Ingegneria Meccanica con la votazione di 110 su 110 e lode al termine di una carriera universitaria particolarmente brillante, discutendo una tesi dal titolo “Caratterizzazione meccanica di laminati in fibra di carbonio per impiego strutturale”.
“L’associazione MOVET – aggiunge il presidente Giuseppe Pozzana – ha un ormai consolidato e profondo rapporto di collaborazione con i dipartimenti di Ingegneria impegnati sulle tematiche automotive, e la gran parte dei suoi soci ha avuto modo di conoscere il professor Emilio Vitale e apprezzarne le capacità e le doti. Ci è quindi sembrato doveroso contribuire a valorizzarne la memoria promuovendo una iniziativa volta a incoraggiare i giovani a impegnarsi a fondo nello studio e nella ricerca sui temi che lo appassionavano e ai quali ha così proficuamente contribuito sia personalmente, sia nelle sue attività istituzionali”.
I familiari del professor Vitale consegnano il premio di laurea a Guido Malloggi